Le aziende hanno compreso l’importanza cruciale della salute e della sicurezza dei propri dipendenti, riconoscendo che le risorse più preziose sono i lavoratori stessi. Pertanto, la tutela della loro salute assume un ruolo di primaria importanza nel contesto aziendale.
Secondo il Rapporto WIPMI – 2022, quasi la totalità dei dirigenti aziendali intervistati (91,5%) ha riconosciuto l’importanza fondamentale dei servizi per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Un trend che continua a crescere anno dopo anno.
Il welfare aziendale come fattore di successo delle imprese e di rilancio del Paese
Welfare Index PMI — Rapporto 2022
Ci sono diversi vantaggi nell’utilizzo dei servizi di salute digitale per il benessere aziendale.
Questi benefici includono:
PharmaCare fornisce servizi di salute digitale in modo innovativo. Abbiamo sviluppato una piattaforma personalizzata in cui tutti i dipendenti e i welfare manager di un’azienda possono prenotare servizi sanitari a domicilio o presso il luogo di lavoro, sia per loro stessi che per i loro familiari.
La nostra piattaforma offre una vasta gamma di servizi, tra cui:
Crediamo che la nostra piattaforma sia uno strumento prezioso per il benessere aziendale e ci impegniamo ad aiutare le aziende a migliorare la salute e il benessere dei propri dipendenti.
L’intersezione tra benessere aziendale e privacy apre a una serie di riflessioni intriganti. Quando la tecnologia digitale diventa complice del sostegno alla salute all’interno delle dinamiche aziendali, sorgono questioni cruciali riguardo alla riservatezza dei dipendenti. Con la telemedicina che richiede la raccolta e la gestione di informazioni delicate sulla salute dei lavoratori, diventa fondamentale che le aziende nel campo della salute digitale adottino politiche robuste in materia di privacy, garantendo una gestione responsabile e sicura dei dati.
Un esempio che incarna tale impegno è PharmaCare, che offre servizi di salute digitale e telemedicina per le aziende. La nostra organizzazione dimostra una dedizione senza compromessi alla sicurezza delle informazioni e alla tutela dei dati sensibili dei propri clienti e dipendenti. La conformità alle regole e norme del GDPR 679/2016 è una priorità che seguiamo rigorosamente.
Per le aziende che offrono varie forme di check-up sanitari all’interno di programmi di welfare aziendale, sia per tutelare la salute dei propri lavoratori che per essere più attrattive sul mercato del lavoro stesso, è importante anche ricordare che il check-up sanitario è detraibile ai sensi del D.P.R. 917 del 1986.
Per maggiori informazioni scrivici a supporto@pharmacare.srl o contattaci allo 02 87158395.
]]>La possibilità di mantenere un ambiente familiare, la presenza di amici e parenti e la possibilità di continuare a partecipare alle attività locali contribuiscono a mantenere un senso di normalità e familiarità nella vita dei pazienti, evitando la sensazione di isolamento che spesso accompagna i pazienti nelle strutture sanitarie. Inoltre, l’assistenza domiciliare può offrire un maggiore livello di comfort e sicurezza ai pazienti anziani, garantendo che abbiano tutto ciò di cui hanno bisogno per vivere in modo confortevole e sicuro a casa loro.
L’assistenza domiciliare è particolarmente utile per chi soffre di malattie croniche. Gli anziani con malattie croniche come il diabete, l’artrite e l’ipertensione, possono beneficiare di un’assistenza continua e di un supporto costante per gestire la loro condizione e migliorare la qualità della vita. Gli infermieri e gli operatori sanitari domiciliari possono lavorare con il medico curante per monitorare la salute del paziente e adattare il loro piano di cura in base alle loro esigenze specifiche.
Inoltre, l’assistenza domiciliare può alleviare lo stress dei caregiver familiari, spesso i figli o i nipoti che assistono il paziente. In questo modo, i caregiver possono avere il supporto di professionisti qualificati e dedicati, consentendo loro di concentrarsi sulla propria vita, sul proprio lavoro e soprattutto a trascorrere del tempo di qualità con i propri cari.
In conclusione, se sei un anziano o conosci qualcuno che potrebbe beneficiare di questo servizio, registrati su PharmaCare per scoprire tutte le prestazioni offerte e iniziare da oggi ad avere cura di te e dei tuoi cari. L’assistenza personalizzata, il supporto costante e la possibilità di rimanere in un ambiente familiare possono migliorare significativamente il benessere dei pazienti e dei caregiver.
Per maggiori informazioni scrivici a supporto@pharmacare.srl
]]>L’aderenza alla terapia è fondamentale per garantire la salute e il benessere delle persone. Seguire con precisione le indicazioni mediche può aumentare l’efficacia del trattamento e ridurre il rischio di complicanze.
Tuttavia, non è sempre facile per i pazienti aderire alla terapia prescritta. Ci sono molte ragioni per cui questo può accadere, come la complessità del regime terapeutico o la difficoltà di seguire le istruzioni. In questi casi, l’assistenza infermieristica domiciliare può fare la differenza.
Questo tipo di assistenza è progettato per aiutare i pazienti a seguire la terapia prescritta e a gestire le loro condizioni di salute. Gli infermieri forniscono supporto personalizzato e professionale, che può includere la somministrazione di farmaci, la valutazione dei sintomi e la gestione delle complicanze.
Oltre ad aiutare i pazienti a seguire la terapia, l’assistenza infermieristica domiciliare offre anche supporto emotivo e pratico ai pazienti e alle loro famiglie. Ciò può contribuire a migliorare la qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie.
Inoltre, questo tipo di assistenza può anche ridurre i costi dell’assistenza sanitaria. Prevenendo le complicanze e riducendo le visite ospedaliere non necessarie, l’assistenza infermieristica domiciliare può contribuire a ridurre i costi per i pazienti e per il sistema sanitario nel suo insieme.
In conclusione, l’aderenza alla terapia è fondamentale per una salute migliore e l’assistenza infermieristica domiciliare può fare la differenza. Se sei un paziente e stai trovando difficoltà ad aderire alla tua terapia o se sei un familiare e cerchi un modo per supportare un tuo caro, l’assistenza infermieristica domiciliare può essere un’opzione utile e preziosa.
PharmaCare nasce proprio per rispondere a tutte queste esigenze, non solo unendo domanda e offerta attraverso il supporto della tecnologia ma anche offrendo la possibilità di accedere a punti fisici di supporto all’interno delle Farmacie partner.
I servizi sanitari, data l’enorme richiesta di cure, stanno cercando di potenziare la loro capacità di risposta alla pandemia, adottando misure come l’aumento dei letti d’ospedale, l’acquisizione di attrezzature necessarie per fornire terapia intensiva (ventilatori), il richiamo al lavoro di professionisti della salute già in pensione e l’assunzione di studenti delle professioni sanitarie, in modo da supportare coloro che lavorano nei servizi sanitari.
L’Italia è stato uno dei paesi più duramente colpito dalla pandemia ed è stato anche uno dei primi paesi. Gli operatori del SSN hanno giocato e tuttora giocano un ruolo di estrema importanza, ruolo che è importante riconoscere e tutelare.
Mettere, quindi, in risalto le difficoltà e i problemi incontrati dagli operatori sanitari durante l’epidemia da COVID-19, supportare il loro ruolo, e produrre risultati che possano indirizzare azioni e politiche di sostegno rivolte agli operatori stessi e alla riorganizzazione dei servizi: questi sono gli obiettivi principali dello studio HEROES (The COVID-19 HEalth caRe wOrkErS (HEROES) study).
Lo studio, approvato da un comitato etico indipendente (Università degli Studi di Cagliari), si fonda su una rete collaborativa iniziale di 28 Paesi (tra cui l’Italia), distribuiti in 5 continenti.
Tra i promotori dello studio figura la Pan American Health Organization (PAHO-WHO), sezione americana dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Inoltre, la sede centrale dell’OMS a Ginevra promuove la ricerca fra i Centri collaborativi in tutto il mondo. I dati internazionali saranno elaborati sotto la supervisione della Mailman School of Public Health della Columbia University di New York.
Questo studio mira a raccogliere le esperienze di tutti i lavoratori dei servizi sanitari, sia medici e altri professionisti della salute, sia personale amministrativo che addetti alle pulizie, volontari del trasporto di utenti, ecc.
A tutti i partecipanti è stato chiesto di rispondere a un questionario implementato su una piattaforma web che richiede circa 15 minuti per la compilazione.
Si punta a indirizzare azioni e politiche di sostegno volte sia al beneficio degli operatori, sia al miglioramento delle cure.
Quattro sono gli obiettivi principali:
Per chi volesse partecipare al questionario può visitare il sito ufficiale.
]]>ll Ministero della Salute, con il protocollo n° 24482 del 31/07/1996 ha riconosciuto il sistema di sanificazione con l’ozono come presidio naturale per la sterilizzazione di ambienti contaminati da Virus, Batteri, Spore e Parassiti.
L’OMS ha definito la sanificazione con l’ozono come “uno degli strumenti più efficaci a disposizione contro il virus e per eliminare gli agenti patogeni che favoriscono infezioni” (Società Italiana di Medicina Generale, 7 Aprile 2020)
L’ozono è un gas naturale con un fortissimo potere ossidante: in breve tempo può degradare qualsiasi inquinante. Come battericida è più reattivo del cloro, con una percentuale di abbattimento di virus e batteri oltre il 99,98%.
Grazie al suo esclusivo sistema, l’Ozono liberato negli ambienti aggredisce i vari composti organici ossidandoli, inattivandoli ed eliminando principalmente odori sgraditi, funghi e muffe, virus e batteri.
Purifica l’aria ma non solo : penetra le superfici e tutti i tessuti, entra negli impianti di condizionamento e nei canali di aerazione e in tutti gli scarichi distruggendo ogni microrganismo.
Vediamolo insieme!
In particolare le mascherine medico-chirurgiche sono maschere facciali lisce o pieghettate (alcune hanno la forma di una coppetta) monouso, che vengono posizionate su naso e bocca e fissate alla testa con lacci o elastici. Queste costituiscono un utile barriera di protezione nella diffusione di agenti patogeni trasmissibili per via area (aerosol e goccioline). Inoltre l’uso della mascherina medico-chirurgica deve essere adottato in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani e di tutte le altre misure precauzionali da tenere in luoghi pubblici e in ambiente domestico disposte nel contesto dell’emergenza da COVID-19.
Non è utile indossare più mascherine medico-chirurgiche sovrapposte e l’uso errato di una maschera può comprometterne l’efficacia di riduzione del rischio di trasmissione.
La mascherina medico-chirurgica, quando necessaria, va indossata, rimossa e smaltita correttamente, seguendo adeguate procedure”. Si raccomanda, infine, di sostituire la maschera medico-chirurgica con una nuova maschera pulita al termine dell’attività che può aver comportato esposizione a COVID-19, o non appena quella in uso si inumidisce.
I DPI sono invece dei veri e propri strumenti di protezione per chi li indossa, e ce ne sono di tantissimi tipi, distinti sulla base del loro potere filtrante.
Abbiamo sentito molto parlare delle tipologie FFP1, FFP2 e FFP3: si tratta di una certificazione riconosciuta a livello europeo per classificare le maschere in base al loro potere protettivo:
Perché il termine FFP? Sta per “filtering face piece” e le tipologie 2 e 3 sono considerate le più efficaci nel contrasto al coronavirus.
È bene però verificare se quelle acquistate o in proprio possesso sono considerate monouso (garantite cioè per 8 ore di attività continua) oppure se possono essere utilizzate più volte fino a esaurimento del potere filtrante. Solitamente le indicazioni si trovano sulle schede tecniche delle maschere e nelle informazioni presenti sulla confezione. Se vengono riportate le lettere “MN” significa che sono monouso. C’è anche un altro aspetto da considerare: alcune di queste mascherine presentano una valvola che ha la funzione di permettere una migliore respirazione dell’utilizzatore. Questa valvola però riduce il contenimento delle particelle emesse dall’utilizzatore per cui protegge maggiormente chi utilizza la maschera rispetto agli esterni.
Esistono misure di sanitizzazione dei suddetti DPI monouso con filtro facciale, ma sono tecniche che devono essere compiute da personale formato e per essere valide deve essere rilasciata una certificazione che confermi la corretta esecuzione dell’attività. In sostanza possono farlo solo alcuni soggetti professionalmente autorizzati.
Sebbene siano stati condotti numerosi studi in merito che hanno evidenziato come alcuni metodi di disinfezione siano in grado di rendere gli agenti infettivi non vitali in maniera efficiente per alcuni modelli di respiratori, l’effetto di questi metodi sul livello di degradazione dei materiali che costituiscono i DPI (e in particolare sul mezzo filtrante) non è noto. Eventualmente, solo i singoli produttori possono fornire indicazioni attendibili questo particolare aspetto. I metodi di disinfezione possono comportare alterazioni del DPI che possono influire sul livello di protezione, perciò metodi casalinghi basati sull’uso di alcol non sono verificabili né certificabili per cui non si possono considerare efficaci.
Oggi tutte le imprese devono adeguarsi al protocollo, per qualsiasi informazione o se vuoi trovare la soluzione migliore per la tua azienda, contattaci telefonicamente o via mail: saremo felici di aiutarti con una proposta personalizzata.
Telefono: 348 0648769 – Email: info@pharmad.it
]]>In primis è importante capire cosa si intenda con il termine “stretto contatto”, tenendo presente che il collegamento epidemiologico può essere avvenuto entro un periodo di 14 giorni prima dell’insorgenza della malattia nel caso in esame.
Di seguito abbiamo estrapolato i criteri per stabilire il concetto di stretto ad alto rischio di esposizione:
È necessario che il datore di lavoro individui delle ordinarie norme di comportamento e corretta prassi igienica, sia a tutela dei lavoratori, sia degli utenti esterni (anche occasionali), quali:
Ad ogni segnalazione di caso accertato, il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria dell’ATS procede all’indagine epidemiologica, in base ai regolamenti internazionali di controllo delle malattie infettive, al fine di:
Qualora il caso accertato risulti occupato presso una azienda del territorio, il personale sanitario di ATS contatta l’azienda in cui il lavoratore risulta occupato, richiede il nominativo del medico competente per avere la corretta collaborazione nell’identificare i contatti lavorativi da includere nella sorveglianza. In assenza del medico competente (casi in cui la sorveglianza sanitaria non è obbligatoria), si chiede la collaborazione del datore di lavoro o di personale da lui individuato.
I lavoratori che sono riconducibili alla definizione di contatto stretto sono inclusi in uno specifico percorso di sorveglianza sanitaria da parte dell’ATS che comprende l’isolamento domiciliare (14 giorni dall’ultimo contatto avvenuto). L’ATS fornisce al medico competente le notizie utili per garantire una corretta informazione da diffondere ai lavoratori non identificati come contatti stretti.
Potrebbero ritenersi necessari interventi di informazione/formazione. Si ritiene utile informare i lavoratori che non rientrano nella definizione di contatto stretto, sulle misure di prevenzione da adottare, diffondendo il decalogo ministeriale.
Solitamente se il lavoratore ha avuto contatti stretti con persone infette è già noto all’ATS ed è già posto in isolamento domiciliare.
Ma se si verificassero dei casi sospetti? Ad esempio:
In tal caso il Datore di Lavoro invita il lavoratore a stare a casa e a contattare telefonicamente il proprio medico di Medicina Generale che provvederà ad inoltrare la segnalazione ad ATS secondo i protocolli normativi stabiliti. In caso il lavoratore dovesse risultare positivo saranno applicate da ATS tutte le procedure di cui abbiamo parlato nel precedente paragrafo.
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]]>Il 4 maggio 2020 siamo entrati nel vivo della Fase 2, quella della convivenza con il Coronavirus.
Si sono allargate leggermente le maglie degli spostamenti possibili, è entrata in vigore la nuova autocertificazione da esibire e hanno riaperto diverse aziende con il rientro a lavoro di milioni di lavoratori.
Con l’ultimo decreto del 17 Maggio si sono verificati ulteriori cambiamenti e nuove aperture: in primis l’abbandono dell’uso dell’autocertificazione per giustificare le uscite di casa, nonostante sia ancora in vigore il divieto di spostamento dalla propria abitazione invece per soggetti con infezione respiratoria e febbre maggiore di 37,5°.
In particolare il DPCM del 17/05 ha consentito la riapertura di numero attività come commercio al dettaglio e all’ingrosso, bar e ristoranti, parrucchieri, centri estetici, barbieri e centri massaggio (con prenotazioni e un solo cliente per volta) musei, mostre e biblioteche e infine luoghi di culto e concessa partecipazione a funzioni religiose pur nel rispetto delle norme sul distanziamento;
L’Inail e l’Istituto Superiore di Sanità hanno dettato le prime regole per la ripartenza di queste attività.
La prosecuzione delle attività produttive può avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione.
Il personale di tali aziende si dovrà quindi occupare di seguire tutte le norme igienico sanitarie predisposte dal Ministero, tra le più importanti:
PharmaD, family brand del mondo PharmaCare nasce proprio per occuparsi della distribuzione di forniture sanitarie e sistemi di sicurezza alle Aziende.
È partner commerciale di importanti produttori a livello globale e tutti i prodotti commercializzati da PharmaD sono coperti da certificazioni a norma delle leggi europee.
Di seguito elenchiamo i prodotti reperibili sul sito:
Per qualsiasi informazione o se vuoi trovare la soluzione migliore per la tua azienda, contattaci telefonicamente o via mail: saremo felici di aiutarti.
Telefono: 348 0648769 – Email: info@pharmad.it
]]>Si tratta di uno degli strumenti della Sanità Digitale, insieme alle ricette elettroniche, alla telemedicina e a tutti quegli interventi che si basano sull’impiego delle tecnologie ICT in ambito sanitario per riorganizzare e potenziare i servizi, coordinare le attività e garantire più semplice comunicazione e interazione tra gli utenti e tutti gli operatori potenzialmente coinvolti a livello centrale, regionale e locale.
In sostanza, raccoglie “l’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l’assistito” (DPCM n.179/2015).
Ha un orizzonte temporale che copre l’intera vita del paziente ed è alimentato continuativamente dal SSN e dai servizi socio-sanitari regionali. In esso confluisce (per quanto possibile) l’intera storia clinica di una persona, generata dalle diverse strutture sanitarie con cui viene in contatto e, se possibile, anche arricchita da ulteriori documenti caricati nel FSE dall’utente stesso.
Il FSE è stato attivato in 13 delle 20 Regioni italiane, ma sono necessari dei distinguo. In effetti il Fascicolo Sanitario Elettronico è realmente messo a disposizione e accessibile a tutti i cittadini di sole 9 Regioni/ Province Autonome italiane: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Provincia Autonoma di Trento, Emilia-Romagna, Toscana, Sardegna, Puglia e Basilicata.
Inoltre in Liguria e nelle Marche è disponibile solo per gli utenti di alcune provincia/Aree Vaste, mentre nelle restanti 2 regioni il FSE non è effettivamente disponibile a tutti i cittadini/utenti per vari motivi, pur essendo stati attivati in entrambe dei servizi sanitari online (come CUPonline, referti online o simili).
Anche nelle Regioni in cui il FSE è attivo e funzionante ci sono delle differenze nei servizi messi a disposizione dei cittadini/utenti e degli operatori sanitari, ma anche nelle modalità di accesso.
A questo ultimo proposito in 5 regioni, ovvero Valle d’Aosta, Lombardia, Toscana, Sardegna e Puglia, l’accesso è solo tramite smart card (la tessera sanitaria in genere) il cui lettore è messo a disposizione del cittadino al momento dell’adesione al servizio.
SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, è la soluzione che ti permette di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e dei soggetti privati aderenti con un’unica Identità Digitale (username e password) utilizzabile da computer, tablet e smartphone. SPID è un servizio gratuito.
Per richiedere e ottenere le tue credenziali SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, devi esser maggiorenne.
Se risiedi in Italia ti occorrono
Se risiedi all’estero ti occorrono
I tempi di rilascio dell’identità digitale dipendono dai singoli Identity Provider.
La ricetta dematerializzata o ricetta elettronica online è il nuovo sistema di prescrizione ed erogazione delle prestazioni sanitarie.
Obbligatorio per medici, strutture sanitarie e farmacie, entrato in vigore il 1° Gennaio 2016 su tutto il territorio italiano. La tradizionale ricetta rossa è stata quindi sostituita dal nuovo sistema anche se, per il momento, al suo posto viene consegnato comunque un promemoria cartaceo al paziente, destinato a sparire.
La dematerializzazione della ricetta punta a:
Conoscere il FSE valido per la propria regione in Italia, in particolare in questo momento in cui è consigliato evitare il contatto con i propri medici di base, è utile per tutti coloro che gestiscono le prestazioni mediche online.
Certamente il protrarsi dell’isolamento e il fatto di non sapere fino a quanto durerà, pesa in modo importante sul nostro stato d’animo: eppure, mai come in questi momenti, è importante adoperarsi in ogni modo per tenere alto il morale.
Uno stato di depressione può influire anche sul sistema immunitario, esponendoci quindi a un maggiore rischio.
Eccone alcune preziose regole da seguire:
Restare al corrente dell’andamento dell’epidemia e delle misure che vengono adottate ormai quotidianamente è giusto, ma l’importante è attingere a fonti sicure, come l’ISS e l’OMS, e alle testate autorevoli.
Dalla ginnastica da camera ai tutorial online che tantissimi personal trainer ci mettono a disposizione o grazie alle App con programmi di allenamento. Evitiamo di sfogare le nostre ansie sul cibo. Ultima, ma non per importanza, conserviamo un numero adeguato di ore di sonno.
L’ansia eccessiva può generare stati di disagio anche fisico, come senso di costrizione nel respirare, tachicardia, mal di stomaco e nausea. Il passo per confonderli con sintomi da Covid19 è breve: per questo è importante imparare a dominare gli stati di troppa agitazione. Dedichiamo uno spazio alla meditazione e al rilassamento, concentrandosi solo sul proprio respiro.
Se non siamo impegnati con il lavoro, cerchiamo di dedicare il nostro tempo ad attività interessanti e costruttive: riscopriamo il piacere della lettura, cuciniamo insieme, giochiamo con i bambini, guardiamo un bel film divertente. Insomma, teniamoci occupati nel modo più sereno e piacevole possibile.
Parlare con persone a cui siamo affezionati è un buon antidoto all’ansia, ci rassicura sulla loro salute e distrae la mente dai pensieri negativi.
Tutti abbiamo bisogno dell’impegno di tutti, della solidarietà, del sostegno morale ed emotivo, di sentirci una grande famiglia.
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