Sono state emanate da Regione Veneto e da alcune ATS (Insubria-Varese-Como, Bergamo) e Regione Lombardia, indicazioni utili per le imprese da applicare negli ambienti di lavoro. Riportiamo alcuni passi estratti dai documenti degli Enti indicati, rilevanti per le imprese, in particolare per i casi specifici di emergenza riscontrati in azienda. Come comportarsi?

Cosa si intende per “stretto contatto”?

In primis è importante capire cosa si intenda con il termine “stretto contatto”, tenendo presente che il collegamento epidemiologico può essere avvenuto entro un periodo di 14 giorni prima dell’insorgenza della malattia nel caso in esame.
Di seguito abbiamo estrapolato i criteri per stabilire il concetto di stretto ad alto rischio di esposizione:

È necessario che il datore di lavoro individui delle ordinarie norme di comportamento e corretta prassi igienica, sia a tutela dei lavoratori, sia degli utenti esterni (anche occasionali), quali:

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Riscontro di un caso di Covid-19 in un lavoratore : cosa fare?

Ad ogni segnalazione di caso accertato, il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria dell’ATS procede all’indagine epidemiologica, in base ai regolamenti internazionali di controllo delle malattie infettive, al fine di:

Qualora il caso accertato risulti occupato presso una azienda del territorio, il personale sanitario di ATS contatta l’azienda in cui il lavoratore risulta occupato, richiede il nominativo del medico competente per avere la corretta collaborazione nell’identificare i contatti lavorativi da includere nella sorveglianza. In assenza del medico competente (casi in cui la sorveglianza sanitaria non è obbligatoria), si chiede la collaborazione del datore di lavoro o di personale da lui individuato.

I lavoratori che sono riconducibili alla definizione di contatto stretto sono inclusi in uno specifico percorso di sorveglianza sanitaria da parte dell’ATS che comprende l’isolamento domiciliare (14 giorni dall’ultimo contatto avvenuto). L’ATS fornisce al medico competente le notizie utili per garantire una corretta informazione da diffondere ai lavoratori non identificati come contatti stretti.

Potrebbero ritenersi necessari interventi di informazione/formazione. Si ritiene utile informare i lavoratori che non rientrano nella definizione di contatto stretto, sulle misure di prevenzione da adottare, diffondendo il decalogo ministeriale.

Caso di un lavoratore sintomatico che ha avuto CONTATTI STRETTI con Covid-19. Cosa deve fare il datore di lavoro?

Solitamente se il lavoratore ha avuto contatti stretti con persone infette è già noto all’ATS ed è già posto in isolamento domiciliare.

Ma se si verificassero dei casi sospetti? Ad esempio:

In tal caso il Datore di Lavoro invita il lavoratore a stare a casa e a contattare telefonicamente il proprio medico di Medicina Generale che provvederà ad inoltrare la segnalazione ad ATS secondo i protocolli normativi stabiliti. In caso il lavoratore dovesse risultare positivo saranno applicate da ATS tutte le procedure di cui abbiamo parlato nel precedente paragrafo.

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